Teatro Regio di Parma, La Spada nella Roccia/Re Artù, musica di Concetta Anastasi, libretto di Ziki Paki, direttore Stefano Franceschini, regia di Andrea Bernard, Dicembre 2018:
“Il protagonista, Arturo, è interpretato dal soprano Laura Catrani, totalmente credibile nei panni dell’adolescente, che regge con disinvoltura la non sempre comoda scrittura musicale del ruolo”
di Patrizia Monteverdi, Operaclick
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/parma-regio-young-teatro-regio-la-spada-nella-roccia
“La freschezza della partitura si ritrova anche negli interpreti. Ben amalgamato il … cast, chiamato prima di tutto a esercitare un attentissimo controllo della dizione: a spiccare sono la volitiva Laura Catrani nei panni di Arturo….
Di questi tempi, a commissionare un’opera nuova…e a montarla con mezzi generosi ci vuol coraggio: le faccette sorridenti e divertite che riempiono il teatro sono senza dubbio la migliore ricompensa per uno spettacolo riuscito, che presto approderà a Bologna e a Muscat.
Connessi all’Opera, 13 Dicembre 2018, di Ruben Vernazza
https://www.connessiallopera.it/recensioni/2018/parma-teatro-regio-la-spada-nella-roccia/
“Bologna, Omaggio ad Azio Corghi, Musica Insieme, per il festival Bologna Modern, rende omaggio ad Azio Corghi con una tavola rotonda e un concerto raffinato ed emozionante.
… c’è anche canto, il canto sulla parola che è uno dei grandi (forse il più grande?) amori di Corghi…Ne è protagonista e dedicataria Laura Catrani, impegnatissima in un canto ora spigoloso, frammentato, onomatopeico, ora dolcemente familiare e popolareggiante. Sarà invece drammatica e dolcissima, liricamente levigata quando farà specchiare il dolore sacro e profano dell’amante e della madre: in “…fero dolore” cantata drammatica dal Pianto della Madonna sopra il Lamento di Arianna di Claudio Monteverdi…”
di Roberta Pedrotti, L’Ape musicale
https://www.apemusicale.it/joomla/recensioni/35-concerti2017/5319-bologna-omaggio-ad-azio-corghi-31-10-2017
Bari, Teatro Petruzzelli, Tancredi – Isaura, Allestimento del Rossini Opera Festival di Pesaro, direttore José Miguel Pérez-Sierra, regia scene e costumi di Pier Luigi Pizzi:
“…ad iniziare da Alessia Nadin nel ruolo di Isaura, dove è emersa per l’interpretazione trepidante e fluida della bella aria “Tu che i miseri conforti”.
Bari, 19 ottobre 2018, OperaClick
“Il Tancredi…nel suggestivo allestimento creato da Pier Luigi Pizzi…a vent’anni dalla sua creazione per il Rossini Opera Festival di Pesaro….Vera rivelazione della serata è stato il sontuoso velluto vocale di Alessia Nadin alle prese con il ruolo di Isaura: la sua accorata aria “Tu che i miseri conforti” all’inizio del secondo atto ha costituito uno dei momenti più intensi dell’intera opera.”
https://www.iltaccoditalia.info/2018/10/23/petruzzelli-il-tancredi-metafisico-di-pizzi/
– Concerto Lirico con Gregory Kunde, Rebeka Lokar, Alessia Nadin, Sergio Bologna, accompagnati al pianoforte da Simone Savina, Carrara, Festival Marmo all’Opera, 22 Agosto 2018:
“Completava il quadro Alessia Nadin, una giovane cantante già elemento di buon rilievo in ruoli di mezzosoprano lirico. Particolarmente convincente nei brani belliniani, eseguiva inusuali ma sfiziose variazioni della seconda parte della prima aria di Rosina dal Barbiere rossiniano, resa con gusto e accento giocosamente piccante. Altrettanto convincente il bis, Cruda sorte dall’Italiana in Algeri, sempre di Rossini.” OperaClick
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/carrara-sala-cooperativa-scultori-concerto-di-gregory-kunde-rebeka-lokar-alessia
“Festival Marmo all’Opera! A Carrara le stelle della lirica fanno sold out…il grande concerto andato in scena il 22 Agosto scorso presso la Cooperativa Scultori di Carrara, che ha visto la partecipazione straordinaria del tenore Gregory Kunde, del soprano Rebeka Lokar, del mezzosoprano Alessia Nadin e del baritono Sergio Bologna accompagnati al pianoforte dal M° Simone Savina…Per la prima volta a Carrara il mezzosoprano Alessia Nadin, di recente debutto alla Scala di Milano nella Francesca da Rimini. Cantante affascinante dalle spiccate doti belcantistiche ha incantato il pubblico con l’interpretazione dell’aria “Se Romeo t’uccise un figlio” da I Capuleti e Montecchi dando prova di una grande sensibilità musicale, riconfermata nel lungo duetto con il tenore “Eccola, va, mi lascia… Va crudele” da Norma. Esilarante e oserei dire una Rosina di gran classe nelle pagine rossiniane, in apertura nel duetto con il baritono e successivamente nell’aria “Una voce poco fa” dove ha dato prova di possedere delle belle agilità gestite con grande gusto musicale, in particolar modo evidente nelle inusuali variazioni, queste ultime segno di personalità, gusto scenico e padronanza tecnica.”
https://nocrimeonlyart.com/2018/08/27/festival-marmo-allopera-a-carrara-le-stelle-della-lirica-fanno-sold-out/
Padova, Anteprima Stagione Lirica 2018, Il Barbiere di Siviglia / Rosina, Orchestra di Padova e del Veneto, Coro Lirico Veneto, direttore Nicola Simoni, regia Yamala-Das Irmici:
“la Rosina di Alessia Nadin dotata di bella voce, scura e agile, dal temperamento non debordante ma credibile nell’assecondare l’idea registica.”
Teatro al Castello “Tito Gobbi”, Bassano del Grappa, 5 agosto 2018, Rivista Musica
TEATRO FILARMONICO DI VERONA, 19 Maggio 2018, “Petite messe solennelle” nella versione originale di Gioachino Rossini, in occasione dei 150 anni dalla sua scomparsa, direttore Vito Lombardi, Coro dell’Arena di Verona, due pianoforti ed eccezionalmente all’harmonium il Sovrintendente e Direttore Artistico di Fondazione Arena, Cecilia Gasdia:
“In risalto, le prestazioni del contralto Alessia Nadin, che ha denotato padronanza in tutta la gamma, giostrando, all’occorrenza, tra pastosità e squilli svettanti”…
THE ORIGINAL PETITE MESSE La prima versione del capolavoro rossiniano al Filarmonico di Verona – DeArtes
“Petite Messe Solennelle commovente”…”Anche I solisti hanno centrato appieno l’obiettivo di non strafare vocalmente, trovando in ogni loro intervento la giusta misura e l’intimo rapporto con la partitura…Bene anche il contralto Alessia Nadin che, con l’eleganza di chi è consapevole che siamo in un ambito sacro, ha concluso con la solennità dell’Agnus Dei la sua esecuzione dimostrando capacità di “pregar cantando” con una formidabile intonazione ed un solenne legato.” Da Gli amici della musica, di Simone Tomei, 21 maggio 2018.
gliamicidellamusica.net https://www.byst.it/gadmnet/route.jsp?page=Musica&subpage=Vocale&storico_articoli=false&id_articolo=3759
“Anche i quattro cantanti solisti sembrano in regola col peculiare vocalismo rossiniano: dominio del legato, del passaggio, della coloratura….il meraviglioso “Qui tollis” intonato col contralto Alessia Nadin, dalla sobria intensità.” L’Arena, Gianni Villani, 21 maggio 2018.
MANON LESCAUT, GIACOMO PUCCINI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, MARZO 2018
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Regia di Graham Vick ripresa da Marina Laura Bianchi
“Un vero lusso il Musico di Alessia Nadin”
https://ierioggidomaniopera.wordpress.com/2018/03/07/manon-lescaut-o-il-fallimento-della-morale/
“…ancora una volta apprezzabilissimo l’intervento di Alessia Nadin come musico”
http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/manon-lescaut-giacomo-puccini-teatro-filarmonico-di-verona-domenica-4-marzo-2018.html
Concerto al Teatro Verdi di Padova per il saluto al nuovo anno
“Lodi alla giovane Alessia Nadin, mezzosoprano, che spicca per vocalità bruna, ottima presenza scenica e gusto musicale. Esula da manierismi belcantistici interpretando con precisione ed intelligenza i suoi brani Una voce poco fa’ – Dunque io son, quest’ultimo in duetto con Praticò, dove sfoggia una bella e solida tecnica; anche nel duetto de La Vedova Allegra – Tace il labbro, con Cortellazzi, si trova a proprio agio ed emozionano assieme il pubblico che già la sera prima, il 31 dicembre, aveva assistito alla messa in scena dell’operetta.”
http://www.musicandosite.com/concerto-al-teatro-verdi-di-padova-per-il-saluto-al-nuovo-anno/
Teatro Filarmonico di Verona: OTELLO
Inaugurazione della Stagione Lirica 2018
Alessia Nadin nel ruolo di Emilia
Direttore Antonino Fogliani
Regia Francesco Micheli
“Riuscita inaugurazione della stagione lirica del Filarmonico di Verona con l’ultima tragedia verdiana: affascina l’allestimento di Francesco Micheli, convince la compagnia di canto…Merita molti elogi l’Emilia di Alessia Nadin, credibile nel ruolo della sposa di Jago che trova la forza di ribellarsi contro l’infame consorte. La Nadin può vantare di una voce calda dal timbro di miele, una grande musicalità e una bella presenza scenica. Davvero un’ottima prova.”
“…ottima l’Emilia di Alessia Nadin, la quale, pur avendo una parte minore, ha dimostrato notevoli doti interpretative e sceniche che non sono passate inosservate”
http://www.musicandosite.com/otello-verona-bene-male-un-fuoco-gioia/
Teatro Filarmonico di Verona: NORMA
Alessia Nadin nel ruolo di Adalgisa, aprile 2017
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Regia Hugo De Ana
“Molto più a suo agio Alessia Nadin, che, grazie a un timbro morbido ed equilibrato, tratteggia un’Adalgisa a tutto tondo, combattuta tra il dovere e il trasporto verso il “fatal romano”.
L’Arena, di Angela Bosetto.
“I migliori risultano anche questa volta gli interpreti di Adalgisa e Oroveso…Alessia Nadin sta diventando una cantante di eccellente livello e dopo averci conquistato come Romeo, ci ha convinti moltissimo come Adalgisa. La voce è di bellissimo colore e la linea di canto morbida ed elegante…Il personaggio è prezioso, timido e tenero. Un’altra bellissima prova per lei.”
Teatro Filarmonico di Verona: I CAPULETI E I MONTECCHI
Alessia Nadin nel ruolo di Romeo, febbraio 2017
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Regia Arnaud Bernard ripresa da Yamala-Das Irmici
“La vera sorpresa è stata Alessia Nadin nei panni di Romeo. Avevamo lasciato il mezzosoprano come eccellente Seconda dama in “Die Zauberflöte” e l’abbiamo ritrovata intensissima in questo Romeo, teatralmente spavaldo e vocalmente praticamente ineccepibile.”
Francesco Lodola
Verona, 21 febbraio 2017
”Nella compagnia di canto svetta sicuramente Alessia Nadin, la quale ci offre un giovane Romeo di baldanzosa e animata irruenza, accomunato con un canto molto controllato e rifinito attraverso una voce equilibrata in tutti i registri, morbida, appassionata, stilisticamente agguerrita e con buona tecnica. Un ruolo che dovrebbe in futuro aprire ulterori spazi alla brava cantante friulana.”
“Espressive e corrette le protagoniste Alessia Nadin, la quale ha dimostrato di possedere una vocalità agile e buona disinvoltura scenica nel ruolo di Romeo…”
L’Arena, di Angela Bosetto.
Bari, Teatro Petruzzelli: “La gazza ladra” – Ninetta, Gennaio 2017
Direttore George PETROU
Regia Damiano MICHIELETTO ripresa da Eleonora Gravagnola
scene Paolo FANTIN
costumi Carla TETI
disegno luci Alessandro CARLETTI
Inaugurazione della Stagione d’Opera 2017
Allestimento ROF
“La Nadin ha retto l’emozione della ‘prima’ con estrema bravura sfoggiando una notevole raffinatezza in fraseggio, emissione, filati. La sua Ninetta si è distinta per delicatezza di toni che tuttavia mai ha significato mancata brillantezza: al contrario la sua voce si è mantenuta sempre bene in punta toccando vertici di bellezza nel duetto con Pippo.” Gbopera
“Successo per l’opera di Damiano Michieletto”…”interpretate con agile e convincente vocalità: la tenera Ninetta (Alessia Nadin…).”
La Repubblica, Bari 29/01/2017
Alessia Nadin nel ruolo di Ninetta , Su RaiTV Tg2:
“…con cantanti dalla vocalità ineccepibile e tutti ottimamente calati nel rispettivo personaggio.”
La Gazzetta del Mezzogiorno 28/01/2017
“Sul palcoscenico agisce una compagnia di canto di tutto rispetto, con una vocale e spigliata protagonista. Alessia Nadin nei panni di Ninetta, è apprezzabile sia sul versante vocale per la buona linea inerpretativa, frutto di una dizione chiara e di fraseggio incisivo, sia su quello puramente attoriale.” L’Opera, di Sabino Lenoci, Marzo 2017.
La Barroca del Suquía, Director: Manfredo Kraemer
Buenos Aires, Festivales Musicales, Auditorio de Belgrano:
“…el final de las dos partes estuvo reservado a motetes de Vivaldi con la actuación del contratenor argentino Martín Oro. Además de que se trata de un cantante con un excepcional dominio de la dinámica y una línea de gran nobleza, trasciende por una evidente precisión estilística y afinación irrreprochable. Cantó un Vivaldi con espontaneidad expresiva memorable y produjo imágenes musicales de verdadera belleza.”
La Nacion, 16/07/2013:
http://www.lanacion.com.ar/1601357-los-protagonistas-del-cambio
“Martin Oro es uno de los contratenores que pegan más fuerte últimamente gracias a su calidad y capacidad interpretativa”
A. Vivaldi, La Senna festeggiante, Fabio Bonizzoni/La Risonanza – GLOSSA
– Firenze, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, J.S.Bach, Passione secondo Matteo BWV 244 per soli, coro e orchestra, direttore Fabio Biondi, Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino:
“..un cast di livello assoluto che allinea il soprano Gemma Bertagnolli, il mezzosoprano Franziska Gottwald, i tenori Ferdinand von Bothmer e, nella parte dell’Evangelista, Magnus Staveland, i bassi Luca Tittoto e, nel ruolo di Gesù, Antonio Abete.” La Repubblica Firenze 11/10/2013
“….con risultati, in questo caso, ineguagliabili, come nelle arie ” Blute nur, du liebes herz “, o ” Aus Liebe will mein Heiland sterben “, dove l’ottima Gemma Bertagnolli ha dialogato con il flauto raggiungendo momenti di grande partecipazione.” Articolo pubblicato sul sito gothicnetwork.org
“un cast internazionale di altissimo livello…L’appassionata Bertagnolli ha svelato suoni precisi e vellutati..” http://teatro.persinsala.it/
– MADRID, FESTIVAL FEBRERO LÍRICO, REAL COLISEO DE CARLOS III SAN LORENZO DE El ESCORIAL, GEMMA BERTAGNOLLI & ZEFIRO, “Quanto dolce è quell’ardore” Sonate e Cantate Italiane, Sábado 2 de febrero del 2013:
“..la gran Gemma Bertagnolli desató todas sus dotes expresivas e interpretativas. Exito rotundo, el público dedicó sonora ovación.” 3 febbraio 2013.
Bergamo, Donizetti Opera 2018, Enrico di Borgogna:
“Ottime la compagnia di canto e la direzione di Alessandro De Marchi…Alessandro De Marchi come concertatore garantisce, con la sua Academia Montis Regalis, la cura dello stile, la varietà di colori pastello ma non sbiaditi, l’equilibrio delle sonorità anche con il posizionamento non troppo profondo degli strumentisti e l’assenza di un parapetto a separarli dalle poltrone di platea.” di Roberta Pedrotti
https://www.apemusicale.it/joomla/recensioni/43-opera/opera2018/6935-bergamo-enrico-di-borgogna-23-11-2018
“L’allestimento bergamasco è nel complesso felice, affidato alla vivace regia di Silvia Paoli e alla direzione di Alessandro De Marchi, alla guida dell’Academia Montis Regalis, compagine che fa uso di strumenti antichi…”
https://www.connessiallopera.it/recensioni/2018/bergamo-teatro-sociale-enrico-di-borgogna/
“Del tutto condivisibile ci pare la scelta di un’esecuzione storicamente informata con strumenti originali.
Alessandro De Marchi, con la sua impeccabile Academia Montis Regalis accordata a 430 – diapason che è magnifico sollievo per le voci – e alzata a livello della platea offre una lettura improntata ad una costante levità, poggiata su tempi effervescenti e soluzioni ritmiche brillanti, il tutto a sostenere con adeguata struttura le linee melodiche.”
Alessandro Cammarano
(23 novembre 2018)
https://www.lesalonmusical.it/bergamo-enrico-di-borgogna-torna-il-primo-donizetti/
Teatro Regio di Torino, Il barbiere di Siviglia, regia di Vittorio Borrelli:
“Ottimo successo, arriso anche all’ennesima e sempre gradita ripresa de Il barbiere di Siviglia di Rossini, messo in scena, in occasione dell’Anno Rossiniano…Sul podio dell’Orchestra del Regio ritorna Alessandro De Marchi, che regala una direzione effervescente, ispirata e fantasiosa nella cura dei dettagli strumentali e nella scelta dei tempi, oltre che sempre attenta al palcoscenico…” l’opera, Aprile 2018, a cura di Alessandro Mormile.
“Alessandro De Marchi ha diretto magnificamente l’orchestra del Regio giocando le carte migliori sulla pulizia della sincronia ritmica, su tempi sempre giusti e appropriati, sulla cura delle dinamiche e sulla costante attenzione al dialogo con il palcoscenico…Successo prevedibile da parte del numerosissimo pubblico in sala. “ Operaclick, 25 marzo 2018, a cura di Lodovico Buscatti.
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/torino-teatro-regio-il-barbiere-di-siviglia-3
Intervista ad Alessandro De Marchi su operaclick :
“Erede di una tradizione che risale a Palestrina: Alessandro De Marchi”:
– Teatro Regio di Torino, GIULIO CESARE di HÄNDEL per la prima volta a Torino:
“…La concertazione di Alessandro De Marchi ne dà conto con fantasia e dettagliatissima attinenza timbrico-strumentale.”
La Repubblica, Angelo Foletto. 23 novembre 2014.
“De Marchi magnificently conducts Giulio Cesare”
“This production was musically splendid. Alessandro De Marchi is an expert of Baroque repertoire. He conducted with full control of the orchestra pit and of the performers on stage, as displayed by the particularly outstanding choruses in the opening of the first act (“Viva, viva il nostro Alcide!), in the end of the third (“Ritorni omai nel nostro core”) and in Cleopatra’s epiphany with the resembles of Virtue in “V’adoro, pupille”. The Orchestra del Teatro Regio played competently, incisive and producing a clear sound.”
http://bachtrack.com/review-giulio-cesare-prina-pratt-pelly-turin-november-2014
“L’esecuzione musicale è pregiatissima. Alessandro De Marchi è esegeta attento e capace del repertorio barocco. Dirige con controllo pieno del golfo mistico e degli interpreti sul palco, come dimostrano i particolarmente riusciti tripudi del coro in apertura al I atto (“Viva, viva il nostro Alcide!”) e in chiusura del III (“Ritorni omai nel nostro core”) e l’epifania di Cleopatra nelle vesti di virtù in “V’adoro, pupille” del II atto.
…Successo pieno per il direttore e l’intera compagnia di canto…”
Edoardo Pelligra
“GIULIO CESARE” DI HÄNDEL PER LA PRIMA VOLTA A TORINO”
“Ottimo e convincente il lavoro svolto da uno specialista come De Marchi con un’Orchestra, quella del Regio, che invece non è abituata al repertorio del Settecento: la concertazione è molto accurata, dall’inizio alla fine delle quasi quattro ore di musica, anche grazie a un gesto direttoriale misurato e preciso. Equilibrio dei volumi sonori, ricerca dei colori strumentali, studio del ritmo sono i valori più perseguiti”…….
“Sul podio, e lo citiamo per primo perché a lui spetta il merito di aver compiuto un lavoro certosino, minuzioso e apprezzatissimo, lo specialista Alessandro De Marchi. Orchestra giustamente rialzata per ragioni foniche, doppio ensemble per la realizzazione del basso continuo (l’uno sul lato sinistro, l’altro su quello destro) e complesso in palcoscenico, ovviamente con l’arricchimento di strumenti barocchi (e relativi specialisti)… occorre un puntuale e scrupolosissimo lavoro di studio, concertazione, rifinitura dei dettagli, insomma tutto quanto De Marchi ha saputo realizzare ottenendo una perfetta fusione di strumentisti avvezzi a suonare per lo più un repertorio ottocentesco e novecentesco (talora semmai, risalendo indietro, tardo settecentesco) e specialisti di barocco arruolati ad hoc. E poi il lavoro sui fraseggi, onde evitare la monocromia di certe esecuzioni cosiddette filologiche, tant’è che è risultato un tutt’uno omogeneo e vario al tempo stesso e le oltre quattro ore filate (intervalli inclusi) sono trascorse senza (quasi) momenti di flessione…e, a De Marchi, il merito di aver tenuta alta la tensione, con stacchi dei tempi adeguati…Molto bene la cura, poi, riservata alle molte arie languorose emerse in tutto il loro pathos.”
Il corriere musicale. lunedì 24 novembre 2014, di Attilio Piovano
“.. alla direzione uno specialista di questo repertorio come Alessandro De Marchi.
L’orchestra, arricchita da tre monumentali arciliuti che hanno fatto bella mostra di sé, e il Coro del Teatro Regio sono stati diretti da Alessandro De Marchi, specialista del repertorio barocco. Di grande precisione la sua direzione d’orchestra, la cura per ogni dettaglio, la pertinenza di ogni a capo, insomma De Marchi ci ha riconsegnato finalmente intatta nella sua grandezza originaria questo capolavoro. Tutto ciò con la speranza che i teatri d’opera smettano di offrirci sempre le stesse opere, riconsegnandoci tutto un repertorio non dimenticato ma sovente messo solo in disparte. “ 23 Novembre 2014.
Pubblicato il 22 novembre 2014:
Teatro Regio di Torino: Per la prima volta a Torino la rappresentazione del Giulio Cesare di Händel diretta dal maestro Alessandro De Marchi. Lo intervista Marta Palitto:
– Venezia, Teatro La Fenice/Teatro Malibran, La scala di seta:
“Un Rossini virtuoso con La scala di seta versione anni Trenta”
“Chiudo questa cronaca parlando del direttore Alessandro de Marchi. Lo conoscevo per aver egli splendidamente inciso l’Oratorio di Alessandro Scarlatti Davidis pugna et victoria e un altro capolavoro di Antonio Caldara, il più grande Antonio,insieme con Webern, di tutta la storia della musica, il Laudate pueri. Qui egli si cimenta col repertorio, a dir così, moderno. Concerta con minuzia infinita e gusto preclaro;dirige da vero professionista e con un gesto di esemplare signorilità, atto al pochissimo moto superfluo e invece a comunicare all’orchestra ogni necessario ordine. Speriamo di trovarcelo di fronte in altre circostanze e non solo a Venezia.”
Corriere della Sera, 26/01/2014, di Paolo Isotta.
“A condurre dal podio e reggere con esperienza i vorticosi concertati della partitura c’era Alessandro de Marchi.”
La Nuova Venezia, 19/01/2014, Massimo Contiero
“Compatta e duttile l’Orchestra del Teatro, diretta da Alessandro De Marchi, abile concertatore e bravo nel valorizzare i crescendo e la parola cantata, con una varietà infinita di sfumature del suono, ben aiutato dal fortepiano di Cristina Vavolo.”
Corriere del Veneto, 18 gennaio 2014
“A capo di un’orchestra – quella della Fenice un po’ alleggerita – mostratasi duttile e precisa, Alessandro De Marchi ha compiuto un’impresa non facile: esaltarne tutte le buone qualità, farla dialogare a perfezione con i cantanti, trovare sempre il colore ed il tono giusto, donando il massimo rilievo ad ogni pagina della partitura ad iniziare dal una perfetta Sinfonia. Detto in altre parole, è riuscito a consegnare un Rossini musicalmente ineccepibile, sempre vario nell’espressione, pieno di fantasia e di arguzia, giocando con gli interpreti mentre gli strumenti ricamano il canto delle meravigliose trovate rossiniane…Una concertazione ideale e da prendere a riferimento, questa di De Marchi, per ricordare come dovrebbe essere eseguito – e quasi mai lo è – questo incantevole repertorio.”
Venezia, Teatro La Fenice, Stagione Sinfonica, Luigi Sammarchi, Gian Francesco Malipiero, Nino Rota, Igor Stravinskij, Ottorino Respighi:
“De Marchi interpreta Sammarchi
Musica antica protagonista”
“…Si è apprezzato quanta abilità avessero questi Maestri nel forgiare trascrizioni attendibili, grazie anche ad un direttore come Alessandro De Marchi, attivo precipuamente nel campo della musica antica, che, con versatilità encomiabile, ha dimostrato di essere la figura giusta per questo tipo di repertorio retrospettivo, cui si può apparentare anche il Concerto per archi di Rota, compositore estraneo alle avanguardie novecentesche. Con gusto e brio De Marchi ne ha tratteggiato la cantabilità suadente e le brusche sterzate ritmiche, che avvicinano Rota a certi autori sovietici: Prokofiev, Kachaturian. Hanno giganteggiato la geniale originalità e la modernità di Stravinskij, la sua beffarda ironia, le sue asimmetrie sincopate, i suoi spiazzanti contrattempi. De Marchi ha guidato l’orchestra nell’intricato labirinto dei fitti contrappunti di Dumbarton Oaks.”
La Nuova Venezia, 12/01/2014, di Massimo Contiero.
Torino, Teatro Regio, Il Barbiere di Siviglia:
“Alessandro De Marchi, interprete di riferimento del repertorio barocco, dirige un Barbiere pieno di fascino. È un Barbiere perfetto per le sincronia dei ritmi. Giusti, mai affrettati, neppure nei momenti più vorticosi, come la Stretta del Finale del I Atto o quella del Quintetto del II Atto. È un Barbiere incantevole per la ricercata eleganza delle dinamiche, per il cesello delle sfumature, con una ricchezza di dettagli che esalta gli accompagnamenti e, nel rapporto sincero con il canto, li rende ancora più saporosi ed efficaci. È un Barbiere leggero, ironico, disincantato, gelido quel tanto che basta, come conviene alla musica di Rossini, un Rossini ripulito da ogni turgore, da ogni incrostazione romantica. È un gioiello fin dalla brillante Sinfonia, ha il passo che si richiede per un commedia crudele, un congegno ad orologeria, che De Marchi fa funzionare meravigliosamente assecondato con efficacia dalle Masse artistiche del Regio, l’Orchestra e il Coro. Una direzione così raffinata si sposa assai bene con le scene e i costumi.”
Operaclick, Giancarlo Landini, Novembre 2013
“Un plauso alla fantastica orchestra del Teatro Regio sotto la magistrale direzione di Alessandro De Marchi, grande esperto di musica barocca e acuto interprete di Rossini.”
Il TeleVisionario2, Alessandra Giorda, Novembre 2013
Napoli, Teatro San Carlo, Demetrio e Polibio:
“Dal podio Alessandro De Marchi governa il tutto con gusto e attenzione.”
La Repubblica, 31/05/2013, Sandro Compagnone.
“Assecondato molto bene dalla compagine del San Carlo, in ranghi giustamente ridotti, ed in ottima forma artistica, Alessandro De Marchi ha condotto l’opera con competenza e dimostrando bene i significati stilistici e drammatici, dando impeto e colori , e in una parola vita teatrale alla partitura.”
Opera Click,10/6/2013, Bruno Tredicine.
“Sul podio Alessandro De Marchi, specialista in cose settecentesche, che con la sua lettura accentua i tratti neoclassici della composizione rossiniana e le conferisce nitore ed equilibrio.”
Oper Köln, Anna Bolena:
“Besonders interessant an diesem Abend ist die musikalische Leitung von Alessandro De Marchi, der ja bekannterweise eher von der Alten Musik her kommt. Er geht seinen Donizetti auch ganz aus dieser Erfahrungsperspektive an, was zu einem sehr spannendem , manchmal filigranem Klangbild führt und zeigt, wie qualitätsvoll und in den musikalischen Formen experimentell Donizetti komponiert hat.”
Martin Freitag , 21 febbraio 2013.
“Mit dem Barockexperten Alessandro De Marchi am Pult spielte das Gürzenich-Orchester ebenso konzentriert und stilsicher wie inspiriert. Vor allem die vielen zauberhaften Bläserpassagen beeindruckten nachhaltig. Das Publikum spendete viel Applaus.”
Kölnische Rundschau , Bernhard Hartmann, 19 febbraio 2013.
“Musikalisch wird man erstklassig bedient. Alessandro De Marchi, der als Barockspezialist im alten Opernhaus bereit Händels “Rinaldo” dirigierte, widmet sich in der Ausweichspielstätte “Palladium” mit seinem leider ziemlich unendlichen Zuschauerschlauch nun also Donizetti, mit Bellini derzeit seine Repertoiregrenze zum 19.Jahrhundert hin. Unter seiner kundigen, genau klangbalancierenden und anfeuernden Leitung spielt das Gürzenich-Orchester Italianità-idiomatisch und korrespondiert bestens mit den Sängern.”
Online Merker, Christoph Zimmermann, !9 febbraio 2013.
“Baroque specialist Alessandro De Marchi drives the performance energetically and cultivates a honeyed line from Gürzenich Orchestra in the cantabile passages.”
Operacast,Sam H. Shirakawa, 25 febbraio 2013.
Wien, Theater an der Wien , Iphiginie en Aulide:
“Um diese ist – in einer guten Strichfassung (Danke!)- auch Dirigent Alessandro De Marchi am Pult der Wiener Symphoniker bemüht. Und der Spezialist für Alte Musik holt aus dem Orchester viel heraus.”
Kurier-Wertung, Peter Jarolin, 12 novembre 2012.
“Alessandro De Marchi führt die Wiener Symphoniker und den Schoenberg Chor souverän. Glucks “französische” Melodik , seine vibrierenden Rhythmen, seine raffinierten Farben blühten effektvoll auf.”
Kronen Zeitung Gesamt, Karlheinz Roschitz, 10 novembre 2012.
“Flott gestaltete der Experte für alte Musik Alessandro De Marchi sein Dirigat. In symphonisch moderner Besetzung, führte er die Wiener Symphoniker an die Gluck’sche Opernreform heran. Ein eigenwilliger Gegentrend, halten gerade jetzt diverse Originalklangenensembles in anderen heimischen Opernhäusern Einzug.”
Wiener Zeitung, Daniel Wagner, 12 novembre 2012.
Innsbnruck, Innsbrucker Festwochen, La Stellidaura vendicante di F. Provenzale:
“The festival’s artistic director, Alessandro De Marchi, conducted the Academia Montis Regalis in a vibrant performance that reflected the variety of the music with a wide array of instrumental sonorities.”
The New York Times, 15 agosto 2012,
Classic Voice, 5 stelle*****, DVD de L’incoronazione di Poppea – Produzione dell’Opera di Oslo:
“L’edizione approntata da Alessandro De Marchi …Tesissima, incalzante, scabra come ruvida roccia, asciutta e tagliente in un proliferare di ritmi e d’armonie la cui perenne mutevolezza esalta ogni infinitesima sfumatura testuale nel mentre si riflette in gesti perfettamente conseguenti..”
Oslo, Den Norske Opera , Il ritorno d’Ulisse in Patria:
“Under Alessandro De Marchi’s playful leadership they performed with such a crisply resonant dance tone that at times it had a feel of Latin American rhythm and swinging hips.”
Vart land newspaper, 14 maggio 2012.
“Alessandro De Marchi had not only arranged and adapted the music. He had also added new elements for example by the composer Cavalli. This fit seamlessly into the overall musical picture and I must add that at times it really did swing!”
Kulturspeilet cultural website, 12 maggio 2012.
Telemann, Flavius Bertaridus, 3CD Harmonia Mundi:
“Esecuzione vivacissima, cui De Marchi imprime marcata impronta teatrale, suonata in modo impeccabile dalla formazione torinese di strumenti antichi, ormai di livello tale da non sfigurare con qualsivoglia complesso internazionale.”
Classic Voice Settembre 2011.
Hamburg, Hamburgische Staatsoper, Telemann Flavius Bertaridus:
“Am Pult der Philarmoniker steht der Italiener Alessandro De Marchi. Ein Barock-Spezialist.Mit ruhigen, ausladenden Handbewegungen dirigiert er das um einige alte Instrumente ergänzte Orchester, entlockt ihm einen satten, barocken Klang voller Elan und Finesse……”
NDR– 24 ottobre 2011, Jörg Armbrüster.
“Alessandro De Marchi ist auf dem Gebiet der Barockoper ein weltweit gesuchter Experte. Er verfügt nicht nur über eine ungeheure stilistische Kenntnis, sondern auch über den Mut, das theoretische Wissen in eine temperamentvolle Bühnen-und Orchestersprache umzusetzen. Das hat ebensoviel Swing wie Charme! Und daher liebt unser Orchester die Zusammenarbeit mit ihm.”…. Publikum und Kritiker waren begeistert: “De Marchi hat eine Fassung erstellt, die einem Telemann neu zeigt und dabei enorm fasziniert…”
Journal – Das Magazin der Hamburgischen Staatsoper, ott-nov 2012, Kerstin Schüssler –Bach.
Jesi , Festival Pergolesi, L’olimpiade:
“Ottima la prova di Alessandro De Marchi, eccellente direttore che, a capo della sua Academia Montis Regalis, ha fornito una lettura teatrale e vivacissima dell’appassionante lavoro pergolesiano: un nome da riconfermare per le prossime edizioni del festival.”
Il Messaggero, Gabriele Cesaretti, 10 settembre 2011.
“A capo dell’eccellente Academia Montis Regalis Alessandro De Marchi ha offerto una lettura limpida e teatralissima, nel riuscire a infondere in ognuna delle numerosissime arie un elemento che la distinguesse dalle altre, dall’agogica forte-piano degli archi, allo squillo degli ottoni, ai tempi rapinosi ma sempre nel perfetto equilibrio delle varie sezioni.”
Operaclick Domenico Ciccone
“Alessandro De Marchi, alla guida dell’ Orchestra Academia Montis Regalis , ci ha regalato una esecuzione molto intensa, ben calibrata, applicando sempre tempi musicali appropriati e consentendo così una efficace fusione tra Musica ed Azione Teatrale.”
La Voce, Claudio Listanti, 14 settembre 2011.
“Eccellente l’esecuzione musicale: Alessandro De Marchi dirige l’Academia Montis Regalis con passione e senso del teatro, offrendo una lettura estremamente viva e frastagliata. Ad esempio nelle sue mani la splendida aria “Mentre dormi, Amor fomenti” è un momento di magica sospensione….”
Italia Sera, Riccardo Cenci, 14 settembre 2011.
Innsbruck, Innsbrucker Festwochen, Telemann Flavius Bertaridus:
“Die Partitur glänzt mit staunenswerter instrumenteller Farbenpracht , die Alessandro De Marchi mit seiner Accademia Montis Regalis vollständig ausreizt.”
Frankfurter Allgemeine Zeitung,16 agosto 2011, Dirk Schüme.
Torino Lingotto Giovanni Battista Pergolesi L’Olimpiade:
“….il vero asso nella manica di questa esecuzione è nella bacchetta di Alessandro De Marchi, alla testa di un’orchestra di strumenti originali, l’apprezzatissima Academia Montis Regalis, che suona magnificamente, con quella timbratura anticata morbida ma mai artatamente costruita, affidandosi alla naturalezza dell’involo melodico e alla ricercatezza con cui De Marchi ricama lo strumentale. Subito all’ascolto della Sinfonia, si comprende come la bacchetta del direttore italiano, ormai “barocchista” di fama mondiale, seguendo tempi serrati ma mai nervosamente fine a se stessi, sappia far fraseggiare al meglio un’orchestra che nelle pagine più distese regala momenti di vera emozione. Lo dimostrano le poche battute che introducono al clima pastorale della siciliana di Argene ”O care selve! Oh cara”, nostalgicamente adagiata sul melodizzare di archi che vibrano di un calore reso memore di quella grande tradizione strumentale italiana barocca esaltata da orchestra e direttore come meglio non si potrebbe immaginare.”
Alessandro Mormile, L’Opera, marzo 2011.
Napoli, Teatro San Carlo, Pergolesi in Olimpiade, regia Roberto De Simone:
“Bella la direzione di Alessandro De Marchi, con l’orchestra schierata in palcoscenico”.
La Repubblica, 23 gennaio 2011, Sandro Compagnone.
“A capo dell’orchestra del teatro, Alessandro De Marchi lodevolmente disimpegnava il ruolo di cireneo della situazione”
Il Mattino, 22.01.2011, Giovanni Carli Ballola
Innsbruck, Innsbrucker Festwochen, Giovanni Battista Pergolesi L’Olimpiade:
“….. Mr. de Marchi could hardly ask for a more auspicious beginning of his festival leadership. The musical variety and style he brought to the performance, coupled with first-rate playing from Academia Montis Regalis, held longueurs to a minimum. There were very few audience defectors during the long evening, and when the performance ended around midnight the performers were greeted with loud cheers.”
The New York Times, NYTMagazine George Loomis, 17 agosto 2010.
“Der neue, in Berlin bereits wohlbekannte Leiter der Innsbrucker Festwochen, Alessandro De Marchi, ging mit der Academia Montis Regalis vielleicht allzu großzügig über Details und Koordination hinweg, bot etwa der Milanesi als Aristeanicht den erforderlichen Pianissimo-Teppich, scheute die Extreme, die in der Musik durchaus zu finden sind. Dennoch scheint es betrüblich, dass Berlin die Koproduktion mit Innsbruck nach dem Abgang von René Jacobs als Festwochenleiter aufgegeben hat und diese fabelhafte Produktion nicht in Berlin zu sehen ist.”
Berliner Zeitung 10 agosto 2010 Feuilleton Von Wolfgang Fuhrmann.
“Alessandro De Marchi, verwandelt sie am Pult der „Academia Montis Regalis“ mit philologischem Blick und italienischem Feuer in ein fulminantes, farbiges Barockmusikfest mit Harfe, Cembalo und zwei Theorben. Gegen Schluss wird die Instrumentierung immer reicher; sogar ein Fernorchester wird eingesetzt. So spannend kann „alte“ Musik sein, wenn sie mit Fantasie und Wissen (und schönen Stimmen, von denen jede einzelne zu loben ist).”
Salzburger Nachrichten, Derek Weber 12 August 2010.
Dresden, Semperoper, Handel Giulio Cesare in Egitto:
“Das man damit auch jenseits der mittlerweile etablierten historischen Musizierweise mit einem Spitzenorchester wie der Sächsischen Staatskapelle Eindruck machen kann, ist dem Barockspezialisten Alessandro De Marchi zu verdanken. Der schnell den überzeugenden Ton und vor allem die Balance zwischen Orchester und Protagonisten fand.” Neues Deutschland,17 dicembre 2009.
Oslo, Den Norske Opera, Incoronazione di Poppea:
“Alessandro De Marchi who too had the musical direction and him self was playing the following recitativs from the one cembalo. It was a pleasure to listen to how he did this great job, specially, when we do know that he is improvising out from the one base tunes written…..” Kulturkompasset, 26 settembre 2009 , Henning Hoholt.
Hamburg, Hamburgische Staatsoper, Iphigénie en Tauride:
“Der Barockspezialist Alessandro De Marchi beweist am Premierenabend einmal mehr, dass er als Klangmagier verzaubern kann. Mit den Philharmonikern verarbeitet er die harmonischen Raffinessen der Partitur zu einem ausbalancierten Musikerlebnis. Klarheit und Schnörkellosigkeit zugunsten einer neuen klassischen Ästhetik, die ohne barocke Opulenz auskommt – eines der Reformbestreben Glucks.”
Financial Times Deutschland” – 26 maggio 2009 – Michaela Pfisterer.
“Musikalisch ist diese “Iphigénie” über weite Strecken eine Offenbarung. Alessandro De Marchi, in Hamburg als Barockspezialist gefeiert und der einschlägig weitergebildeten Barock-Crew der Philharmoniker bestens bekannt (zuletzt aus John Neumeiers “Weihnachtsoratorium”), zaubert aus Glucks Partitur einen wundervoll schlanken und transparenten Klang, der aber auch die Gefühlsstürme und die barbarischen Tanzeinlagen der Skythen mit viel Blech und Schlagwerk zum Scheppern und Glänzen bringt.”
Hamburger Abendblatt – 26.05.2009
“Der einstige Assistent René Jacobs’, der seinen Mentor nächstes Jahr auch als Chef der Innsbrucker Festwochen beerbt, hat diesen in einem überflügelt: Er vermag es längst, auch mit konventionellen Klangkörpern Erkenntnisse der Alten-Musik-Schule tönend umzusetzen. Vorbildlich, wie schön ausbalanciert, wie flexibel und intelligent das Staatsorchester auf De Marchis Impulse reagiert, wie es die so wichtigen Details in dieser scheinbar unspektakulären, aber eben durch ihre dramaturgische Klarheit zur empfindungsvollen Größe sich steigernden Partitur auszuloten vermag”.
Die Welt – 26.05.2009 – Manuel Brug.
DVD Monteverdi, L’incoronazione di Poppea
Oslo, Norwegian National Opera
Classic Voice, 5 stelle:
“l’edizione approntata da Alessandro De Marchi …Tesissima, incalzante, scabra come ruvida roccia, asciutta e tagliente in un proliferare di ritmi e d’armonie la cui perenne mutevolezza esalta ogni infinitesima sfumatura testuale nel mentre si riflette in gesti perfettamente conseguenti..”
The New York Times: “The festival’s artistic director, Alessandro De Marchi, conducted the Academia Montis Regalis in a vibrant performance that reflected the variety of the music with a wide array of instrumental sonorities.”
http://www.nytimes.com/2012/08/15/arts/15iht-loomis15.html
– “L’Oracolo in Messenia” di Vivaldi, Fabio Biondi/Europa Galante, CD EMI/Virgin Classics (Diapason d’Or):
“This is not only due to the extraordinary performance of the orchestra but also to the marvellous cast that Biondi assembled for the concert performance. This CD was recorded live in the Viennese Konzerthaus with a “deluxe” cast….Franziska Gottwald makes a fabulous Etolian ambassador”:
http://www.musicweb-international.com/classrev/2013/May13/Vivaldi_Oracolo_6025472.htm
“…prometteuse, Franziska Gottwald (Licisco) dont « Nell’orror di notte oscura » expose la maîtrise des changements de registre… “:
http://www.forumopera.com/index.php?mact=News%2Ccntnt01%2Cdetail%2C0&cntnt01articleid=4356&cntnt01origid=57&cntnt01lang=fr_FR&cntnt01returnid=55
“Neben den grossartigen Koloratur-Zauberinnen Ann Hallenberg, Vivica Genaux, Romina Basso und der jungen Julia Lezhneva ist vor allem Franziska Gottwalds prächtiger Alt hervorzuheben…Die aberwitzigen melodischen Abstufungen und die vertrackte Rhythmik dieses funkelnden Unikats…verschlagen einem den Atem.” FAZ 8.12.2012, Birgit Pauls.
– Theater Basel, Händel, Ariodante, Andrea Marcon/La Cetra Barockorchester
“Franziska Gottwald brilliert als Ariodante”
“Sie alle aber werden übertroffen von der Leistung Franziska Gottwalds als Ariodante – eine Leistung, die wohl einzig mit jener von Anne Sofie von Otter in den späten 1990er Jahren verglichen werden kann. Auch schauspielerisch von bewegender Präsenz, schafft Franziska Gottwald es scheinbar problemlos, die Wechselbäder der Gefühle nachvollziehbar zu machen, denen Ariodante ausgesetzt ist.
So bringen ihre mühelos perlenden Sechzehntel genau so gekonnt die jubelnde Freude der Arie “Con l’ali di costanza” im ersten Akt wie die quälende Eifersucht des “Scherza infida” im zweiten Akt oder die totale Irritation des “Cieca notte, infidi sgurdi” im dritten Akt zum Tragen. Der absolute gesangliche Höhepunkt aber ist im finalen Duett Ariodante/Ginevra, “Bramo aver mille cori”, erreicht: Momente einer gleichgestimmten und doch ganz leicht ungleich gefärbten Sopranseligkeit, wie sie einzig im Finale des “Rosenkavaliers” noch ein ebenbürtiges Pendant besäße.”
from: www.nachtkritik.de
DVD VIDEO, “Armonie dello Spirito”
Mozart, Adagio e Fuga in do minore KV 546
Boccherini, Stabat Mater G. 532
Gemma Bertagnolli, soprano; Ensemble Aurora, dir. Enrico Gatti
Unitel Classica/ Euroarts 2072558
DDD 00:49
voto: *****
“Quasi altrettanto rara è oggi l’esecuzione della pochissima musica vocale lasciataci da Boccherini; in particolare (ed è gran peccato) dello Stabat Mater per soprano e quintetto d’archi, tutto dominato dalle notturne tonalità di Fa minore e Do minore ma ravvivato nel finale da una solare armonia di Do maggiore sulle parole “Paradisi gloria”. Il lucchese lo compose nel 1781 in dorato esilio a Las Arenas presso Madrid; nove anni dopo lo riscrisse per tre voci con questa accomodante motivazione: “per evitare la monotonia di una sola voce, e la troppa fatica per quest’unica parte cantante”. La signora Bertagnolli, che di fatica non sembra darsi pensiero, ce ne consegna un’interpretazione esemplare da cui la monotonia è esclusa grazie alle sottolineature di volta in volta estatiche, tragiche o cordialmente umane di una sequenza medioevale attribuita al beato Jacopone da Todi. (…)
In Boccherini, autore che si è preteso d’incasellare in categorie riduttive come “rococò”, “Sturm und Drang”, “stilizzatore del folclore iberico”, vive una profonda vena di melodismo italiano capace di emulare quei colpi d’ala mozartiani che subito si fanno preghiera. Il versetto “Eja mater” ne è un esempio cospicuo: fraseggio, ornamentazioni, cadenze e tutta la raffinata tecnica di emissione a mezza voce si pongono al servizio dell’espressione fin quasi a scomparire nell’intreccio sapiente della tessitura cameristica. Magica fusione tra la virtuosa bolzanina e i cinque solisti dell’Ensemble Aurora, guidato da Enrico Gatti col consueto carisma cui non mancano né la visione complessiva né la cura del dettaglio.”
dalla rivista Musica, Marzo 2012, di Carlo Vitali.
CD A. Scarlatti: «Sacred Works» Nisi Dominus, Salve Regina et al. Marcello di Lisa/ Concerto de’Cavalieri.
“…the empathetic singing by Sara Mingardo and Gemma Bertagnolli; the latter’s dramatic ‘Ad te clamamus’ is some of the finest singing I have heard from her.”
GRAMOPHONE, David Vickers .
“En tête d’affiche, deux tempéraments différents, complémentaires: la vibrionnante Gemma Bertagnolli, distillant ses vocalises avec un chic inimitable et cette “désinvolture” réclamée par Caccini, grâce à laquelle le chant le plus orné paraît improvisé; et la somptueuse Sara Mingardo.…”
Diapason, 5 Stelle, Olivier Rouvière.
“..siamo di fronte ad un banchetto di bel canto barocco ammannito da uno stellare sestetto di solisti. Gemma Bertagnolli, Sara Mingardo, Adriana Fernandez, Martin Oro, Furio Zanasi, Antonio Abete hanno poco bisogno di presentazioni: oltre ad un metallo vocale elegante e pastoso, tutti condividono l’impostazione tecnica del “cantare sul fiato” alla maniera italiana, l’unica che garantisce una corretta attuazione dell’agilità trascendentale senza le svenevolezze, gli urlacci e i coccodè di certi baroccari alla moda. ” 5 Stelle dalla rivista Musica, Carlo Vitali.
CD Haendel, Alessandro Severo, Armonia Atenea / George Petrou, world première recording:
“Gemma Bertagnolli schenkt ihrer Rolle des Claudio einen flirrend leichten Klang wie in der Arie ‘Vedi l’ape ch’ingegnosa’, in der sie so duftig leicht singt, dass die Partie trotz stupender Koloraturen einfach und natürlich klingt.”
Diapason 5 stelle
Napoli, Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, Aci, Galatea e Polifemo – Aci, Ensemble Zefiro:
”…sublime Aci messo a segno con intonazione e colori di qualità rara dall’applauditissima Gemma Bertagnolli.”
Corriere del mezzogiorno, 9/11/10, Paola De Simone
“Aci, Galatea e Polifemo, applausi al Palazzo Reale…Aci era l’incantevole, squisita vocalista Gemma Bertagnolli, soprano, l’ospite più nota”…Roma, di Massimo Lo Iacono
“Svetta la voce di Gemma Bertagnolli” Il Mattino, di Stefano Valanzuolo
“Stilisticamnete impeccabile l’Ensemble Zefiro…altrettanto efficaci nel disegnare la ‘retorica degli affetti’ le voci di Gemma Bertagnolli”...La Repubblica,di Guido Barbieri.
Festival di Ambronay, Vivaldi Virtuoso con Fabio Biondi/Europa Galante, trasmesso in diretta su Radio France e TV Arte:
“Gemma Bertagnolli Fügte sich in dieses Genusserlebnis mit ihrer ebenfalls sehr runden und durchgebildeten, doch oft auch sehr gerade geführten und wohlbeherrschten , beweglichen Stimme hervorragend ein, begeisterte mit makellosen Koloraturen und auch in extrem virtuosen Passagenausgezeichneter Intonation.” Toccata, Festivalberichte – Anne Metz
Brandenburger Theater e Potsdam Musikfestspiele Sanssouci, Arie di Boccherini e di Mozart, Brandenburger Symphoniker diretta da Michael Helmrath:
“Arien einer Italienerin”
“Ihre Stimme ist wunderbar rein und sehr flexibel. Die italienische Sopranistin Gemma Bertagnolli schafft es mühelos , mit ihrer Stimme von den höchsten Hohen in die tiefsten Tiefen zu wechseln und umgekehrt. Begleitet von den Brandenbürger Symphonikern unter der Leitung von Generalmusikdirektor, Michael Helmrath gab sie am Wochenende im Brandenburger Theater einer Arie von Luigi Boccherini beim ersten SInfoniekonzert der Saison ihren Einstand”….. “Gemma Bertagnolli schienen sie wie auf den Leib geschrieben , so souverän meisterte die aus dem Norditalienischen Bozen stammende Sängerin die anspruchsvollen Stücke…..Die wirkung dieser Arie, die eine herzzerreißende Abschiedsszene beschreibt, ist bei Gemma Bertagnolli eindringlich, weil sie sich völlig dem Text und der wunderbaren Musik hingibt.” Von Ann Brünink .
CD “Passionate Baroque Arias” (Händel, Hasse, Veracini, Vivaldi):
“….lettura appassionata e coinvolgente di Gemma Bertagnolli…arie di stampo languido, che lasciano tuttavia spazio anche al virtuosismo più spettacolare (Orlando finto pazzo di Vivaldi). Gemma Bertagnolli mette al servizio degli “affetti” la sua voce chiara e cristallina, con particolare accento sul fraseggio e sulla dolcezza dell’emissione, risultando come d’abitudine elegante e coinvolgente.” Rivista Musica, Mario Marcarini.
Magazin Klassik
CD: O.Respighi, Deità Silvane, Liriche da camera – STRADIVARIUS:
“Soprano Gemma Bertagnolli has a large, sumptuous voice that she deploys with warm expressiveness. She is completely solid over her wide range and can bring full weight to the lowest register as effectively as she can serenely float at the top. Her ability to subtly color her voice allows her to give these varied songs the maximum interpretive diversity.” Allmusic, by Stephen Eddins
Torino, Teatro Regio, Flauto Magico / Pamina:
“Sul versante musicale alcune grandi cose che, alla fine, rendono davvero magico questo Flauto. La Pamina di Gemma Bertagnolli è di finissima pasta, impalpabile, un canto pieno di fremiti e d’emozione…Gemma Bertagnolli trova tutti gli accenti giusti, e persino nel suo “Papà!” (è pur sempre la figlia del Sindaco, per Baricco…) riesce a porgere una sana e divertita ironia. Tecnica superba, mezze voci e messe di voci ereditate dalla sua frequentazione del canto barocco; una Pamina da ricordare.”Da http://operaviva.leonardo.it/blog/2007/gen/meglio_schikaneder_che_baricco.html
“Gemma Bertagnolli has a bright and clear voice, through which a dramatic edge occasionally shows, but most telling is its vulnerable quality, well suited to the complaints of the injured lovers who populate these imaginative works. An agile technique is also a major boon, enabling her to negotiate Vivaldi’s doleful chromaticisms and dazzling wide leaps, high notes and rapid runs, with equal expressiveness.” Vivaldi: Chamber Concertos / Naïve CD / Gramophone.
CD Haendel, Alessandro Severo, Armonia Atenea / George Petrou, world première recording:
Diapason 5 stelle
Napoli, Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, Aci, Galatea e Polifemo – Aci, Ensemble Zefiro:
”…sublime Aci messo a segno con intonazione e colori di qualità rara dall’applauditissima Gemma Bertagnolli.”
Corriere del mezzogiorno, 9/11/10, Paola De Simone
“Aci, Galatea e Polifemo, applausi al Palazzo Reale…Aci era l’incantevole, squisita vocalista Gemma Bertagnolli, soprano, l’ospite più nota”…Roma, di Massimo Lo Iacono
“Svetta la voce di Gemma Bertagnolli” Il Mattino, di Stefano Valanzuolo
“Stilisticamnete impeccabile l’Ensemble Zefiro…altrettanto efficaci nel disegnare la ‘retorica degli affetti’ le voci di Gemma Bertagnolli”...La Repubblica,di Guido Barbieri.
Festival di Ambronay, Vivaldi Virtuoso con Fabio Biondi/Europa Galante, trasmesso in diretta su Radio France e TV Arte:
“Gemma Bertagnolli Fügte sich in dieses Genusserlebnis mit ihrer ebenfalls sehr runden und durchgebildeten, doch oft auch sehr gerade geführten und wohlbeherrschten , beweglichen Stimme hervorragend ein, begeisterte mit makellosen Koloraturen und auch in extrem virtuosen Passagenausgezeichneter Intonation.” Toccata, Festivalberichte – Anne Metz
Brandenburger Theater e Potsdam Musikfestspiele Sanssouci, Arie di Boccherini e di Mozart, Brandenburger Symphoniker diretta da Michael Helmrath:
“Arien einer Italienerin”
“Ihre Stimme ist wunderbar rein und sehr flexibel. Die italienische Sopranistin Gemma Bertagnolli schafft es mühelos , mit ihrer Stimme von den höchsten Hohen in die tiefsten Tiefen zu wechseln und umgekehrt. Begleitet von den Brandenbürger Symphonikern unter der Leitung von Generalmusikdirektor, Michael Helmrath gab sie am Wochenende im Brandenburger Theater einer Arie von Luigi Boccherini beim ersten SInfoniekonzert der Saison ihren Einstand”….. “Gemma Bertagnolli schienen sie wie auf den Leib geschrieben , so souverän meisterte die aus dem Norditalienischen Bozen stammende Sängerin die anspruchsvollen Stücke…..Die wirkung dieser Arie, die eine herzzerreißende Abschiedsszene beschreibt, ist bei Gemma Bertagnolli eindringlich, weil sie sich völlig dem Text und der wunderbaren Musik hingibt.” Von Ann Brünink .
CD “Passionate Baroque Arias” (Händel, Hasse, Veracini, Vivaldi):
“….lettura appassionata e coinvolgente di Gemma Bertagnolli…arie di stampo languido, che lasciano tuttavia spazio anche al virtuosismo più spettacolare (Orlando finto pazzo di Vivaldi). Gemma Bertagnolli mette al servizio degli “affetti” la sua voce chiara e cristallina, con particolare accento sul fraseggio e sulla dolcezza dell’emissione, risultando come d’abitudine elegante e coinvolgente.” Rivista Musica, Mario Marcarini.
Magazin Klassik
CD: O.Respighi, Deità Silvane, Liriche da camera – STRADIVARIUS:
“Soprano Gemma Bertagnolli has a large, sumptuous voice that she deploys with warm expressiveness. She is completely solid over her wide range and can bring full weight to the lowest register as effectively as she can serenely float at the top. Her ability to subtly color her voice allows her to give these varied songs the maximum interpretive diversity.” Allmusic, by Stephen Eddins
Torino, Teatro Regio, Flauto Magico / Pamina:
“Sul versante musicale alcune grandi cose che, alla fine, rendono davvero magico questo Flauto. La Pamina di Gemma Bertagnolli è di finissima pasta, impalpabile, un canto pieno di fremiti e d’emozione…Gemma Bertagnolli trova tutti gli accenti giusti, e persino nel suo “Papà!” (è pur sempre la figlia del Sindaco, per Baricco…) riesce a porgere una sana e divertita ironia. Tecnica superba, mezze voci e messe di voci ereditate dalla sua frequentazione del canto barocco; una Pamina da ricordare.”Da http://operaviva.leonardo.it/blog/2007/gen/meglio_schikaneder_che_baricco.html
“Gemma Bertagnolli has a bright and clear voice, through which a dramatic edge occasionally shows, but most telling is its vulnerable quality, well suited to the complaints of the injured lovers who populate these imaginative works. An agile technique is also a major boon, enabling her to negotiate Vivaldi’s doleful chromaticisms and dazzling wide leaps, high notes and rapid runs, with equal expressiveness.” Vivaldi: Chamber Concertos / Naïve CD / Gramophone.
“..siamo di fronte ad un banchetto di bel canto barocco ammannito da uno stellare sestetto di solisti. Gemma Bertagnolli, Sara Mingardo, Adriana Fernandez, Martin Oro, Furio Zanasi, Antonio Abete hanno poco bisogno di presentazioni: oltre ad un metallo vocale elegante e pastoso, tutti condividono l’impostazione tecnica del “cantare sul fiato” alla maniera italiana, l’unica che garantisce una corretta attuazione dell’agilità trascendentale senza le svenevolezze, gli urlacci e i coccodè di certi baroccari alla moda. ” 5 stelle dalla rivista Musica, Carlo Vitali.
CD Haendel, Alessandro Severo, Armonia Atenea / George Petrou, world première recording:
Diapason 5 stelle
Napoli, Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, Aci, Galatea e Polifemo – Aci, Ensemble Zefiro:
”…sublime Aci messo a segno con intonazione e colori di qualità rara dall’applauditissima Gemma Bertagnolli.”
Corriere del mezzogiorno, 9/11/10, Paola De Simone
“Aci, Galatea e Polifemo, applausi al Palazzo Reale…Aci era l’incantevole, squisita vocalista Gemma Bertagnolli, soprano, l’ospite più nota”…Roma, di Massimo Lo Iacono
“Svetta la voce di Gemma Bertagnolli” Il Mattino, di Stefano Valanzuolo
“Stilisticamnete impeccabile l’Ensemble Zefiro…altrettanto efficaci nel disegnare la ‘retorica degli affetti’ le voci di Gemma Bertagnolli”...La Repubblica,di Guido Barbieri.
Festival di Ambronay, Vivaldi Virtuoso con Fabio Biondi/Europa Galante, trasmesso in diretta su Radio France e TV Arte:
“Gemma Bertagnolli Fügte sich in dieses Genusserlebnis mit ihrer ebenfalls sehr runden und durchgebildeten, doch oft auch sehr gerade geführten und wohlbeherrschten , beweglichen Stimme hervorragend ein, begeisterte mit makellosen Koloraturen und auch in extrem virtuosen Passagenausgezeichneter Intonation.” Toccata, Festivalberichte – Anne Metz
Brandenburger Theater e Potsdam Musikfestspiele Sanssouci, Arie di Boccherini e di Mozart, Brandenburger Symphoniker diretta da Michael Helmrath:
“Arien einer Italienerin”
“Ihre Stimme ist wunderbar rein und sehr flexibel. Die italienische Sopranistin Gemma Bertagnolli schafft es mühelos , mit ihrer Stimme von den höchsten Hohen in die tiefsten Tiefen zu wechseln und umgekehrt. Begleitet von den Brandenbürger Symphonikern unter der Leitung von Generalmusikdirektor, Michael Helmrath gab sie am Wochenende im Brandenburger Theater einer Arie von Luigi Boccherini beim ersten SInfoniekonzert der Saison ihren Einstand”….. “Gemma Bertagnolli schienen sie wie auf den Leib geschrieben , so souverän meisterte die aus dem Norditalienischen Bozen stammende Sängerin die anspruchsvollen Stücke…..Die wirkung dieser Arie, die eine herzzerreißende Abschiedsszene beschreibt, ist bei Gemma Bertagnolli eindringlich, weil sie sich völlig dem Text und der wunderbaren Musik hingibt.” Von Ann Brünink .
CD “Passionate Baroque Arias” (Händel, Hasse, Veracini, Vivaldi):
“….lettura appassionata e coinvolgente di Gemma Bertagnolli…arie di stampo languido, che lasciano tuttavia spazio anche al virtuosismo più spettacolare (Orlando finto pazzo di Vivaldi). Gemma Bertagnolli mette al servizio degli “affetti” la sua voce chiara e cristallina, con particolare accento sul fraseggio e sulla dolcezza dell’emissione, risultando come d’abitudine elegante e coinvolgente.” Rivista Musica, Mario Marcarini.
Magazin Klassik
CD: O.Respighi, Deità Silvane, Liriche da camera – STRADIVARIUS:
“Soprano Gemma Bertagnolli has a large, sumptuous voice that she deploys with warm expressiveness. She is completely solid over her wide range and can bring full weight to the lowest register as effectively as she can serenely float at the top. Her ability to subtly color her voice allows her to give these varied songs the maximum interpretive diversity.” Allmusic, by Stephen Eddins
Torino, Teatro Regio, Flauto Magico / Pamina:
“Sul versante musicale alcune grandi cose che, alla fine, rendono davvero magico questo Flauto. La Pamina di Gemma Bertagnolli è di finissima pasta, impalpabile, un canto pieno di fremiti e d’emozione…Gemma Bertagnolli trova tutti gli accenti giusti, e persino nel suo “Papà!” (è pur sempre la figlia del Sindaco, per Baricco…) riesce a porgere una sana e divertita ironia. Tecnica superba, mezze voci e messe di voci ereditate dalla sua frequentazione del canto barocco; una Pamina da ricordare.”Da http://operaviva.leonardo.it/blog/2007/gen/meglio_schikaneder_che_baricco.html
“Gemma Bertagnolli has a bright and clear voice, through which a dramatic edge occasionally shows, but most telling is its vulnerable quality, well suited to the complaints of the injured lovers who populate these imaginative works. An agile technique is also a major boon, enabling her to negotiate Vivaldi’s doleful chromaticisms and dazzling wide leaps, high notes and rapid runs, with equal expressiveness.” Vivaldi: Chamber Concertos / Naïve CD / Gramophone.
CD Haendel, Alessandro Severo, Armonia Atenea / George Petrou, world première recording:
Diapason 5 stelle
Festival di Ambronay, Vivaldi Virtuoso con Fabio Biondi/Europa Galante, trasmesso in diretta su Radio France e TV Arte:
“Gemma Bertagnolli Fügte sich in dieses Genusserlebnis mit ihrer ebenfalls sehr runden und durchgebildeten, doch oft auch sehr gerade geführten und wohlbeherrschten , beweglichen Stimme hervorragend ein, begeisterte mit makellosen Koloraturen und auch in extrem virtuosen Passagenausgezeichneter Intonation.” Toccata, Festivalberichte – Anne Metz
Brandenburger Theater e Potsdam Musikfestspiele Sanssouci, Arie di Boccherini e di Mozart, Brandenburger Symphoniker diretta da Michael Helmrath:
“Arien einer Italienerin”
“Ihre Stimme ist wunderbar rein und sehr flexibel. Die italienische Sopranistin Gemma Bertagnolli schafft es mühelos , mit ihrer Stimme von den höchsten Hohen in die tiefsten Tiefen zu wechseln und umgekehrt. Begleitet von den Brandenbürger Symphonikern unter der Leitung von Generalmusikdirektor, Michael Helmrath gab sie am Wochenende im Brandenburger Theater einer Arie von Luigi Boccherini beim ersten SInfoniekonzert der Saison ihren Einstand”….. “Gemma Bertagnolli schienen sie wie auf den Leib geschrieben , so souverän meisterte die aus dem Norditalienischen Bozen stammende Sängerin die anspruchsvollen Stücke…..Die wirkung dieser Arie, die eine herzzerreißende Abschiedsszene beschreibt, ist bei Gemma Bertagnolli eindringlich, weil sie sich völlig dem Text und der wunderbaren Musik hingibt.” Von Ann Brünink .
CD “Passionate Baroque Arias” (Händel, Hasse, Veracini, Vivaldi):
“….lettura appassionata e coinvolgente di Gemma Bertagnolli…arie di stampo languido, che lasciano tuttavia spazio anche al virtuosismo più spettacolare (Orlando finto pazzo di Vivaldi). Gemma Bertagnolli mette al servizio degli “affetti” la sua voce chiara e cristallina, con particolare accento sul fraseggio e sulla dolcezza dell’emissione, risultando come d’abitudine elegante e coinvolgente.” Rivista Musica, Mario Marcarini.
Magazin Klassik
CD: O.Respighi, Deità Silvane, Liriche da camera – STRADIVARIUS:
“Soprano Gemma Bertagnolli has a large, sumptuous voice that she deploys with warm expressiveness. She is completely solid over her wide range and can bring full weight to the lowest register as effectively as she can serenely float at the top. Her ability to subtly color her voice allows her to give these varied songs the maximum interpretive diversity.” Allmusic, by Stephen Eddins
Torino, Teatro Regio, Flauto Magico / Pamina:
“Sul versante musicale alcune grandi cose che, alla fine, rendono davvero magico questo Flauto. La Pamina di Gemma Bertagnolli è di finissima pasta, impalpabile, un canto pieno di fremiti e d’emozione…Gemma Bertagnolli trova tutti gli accenti giusti, e persino nel suo “Papà!” (è pur sempre la figlia del Sindaco, per Baricco…) riesce a porgere una sana e divertita ironia. Tecnica superba, mezze voci e messe di voci ereditate dalla sua frequentazione del canto barocco; una Pamina da ricordare.”Da http://operaviva.leonardo.it/blog/2007/gen/meglio_schikaneder_che_baricco.html
“Gemma Bertagnolli has a bright and clear voice, through which a dramatic edge occasionally shows, but most telling is its vulnerable quality, well suited to the complaints of the injured lovers who populate these imaginative works. An agile technique is also a major boon, enabling her to negotiate Vivaldi’s doleful chromaticisms and dazzling wide leaps, high notes and rapid runs, with equal expressiveness.” Vivaldi: Chamber Concertos / Naïve CD / Gramophone.
Les Arts Florissants/Agnew review – striking accounts of 400-year-old Monteverdi madrigals
4 / 5 stars
Milton Court, London
The Eighth Book of Monteverdi’s madrigals, first published in 1638, was the basis for this highly articulate and well focused concert.
..“There were many highlights, with Antonio Abete moving his sepulchral bass around with focused precision in Altri Canti D’Amor, and giving the god Pluto a dark-toned authority in the Ballo Delle Ingrate..”
The guardian, George Hall, Tuesday 26 May 2015.
– Monteverdi/Boesmans : Poppea e Nerone / Seneca, Opera de Montpellier:
“l’impressionnant Antonio Abete (Seneca)… cette nouvelle création forte de son impeccable casting nous vient du Teatro Real de Madrid de Gérard Mortier”, 16/05/2013:
http://www.lesinrocks.com/2013/05/16/arts-scenes/scenes/warlikowski-fait-du-neuf-avec-poppee-11395955/
“les plus éclatants… Antonio Abete (il a fructifié son long compagnonnage avec Seneca)”:
http://www.resmusica.com/2013/05/23/montpellier-transgressif-poppea-e-nerone/
“Face à ses divagations, Sénèque trouve en Antonio Abete, basse italienne, sagesse et clairvoyance”:
http://www.webthea.com/POPPEA-E-NERONE-de-Monteverdi-3738
“Tous sont à cet égard exemplaires, et au premier rang les solistes… les deux interprètes s’imposent d’abord théâtralement, tout comme le Sénèque tourmenté et digne d’Antonio Abete”:
http://www.forumopera.com/index.php?mact=News,cntnt01,print,0&cntnt01articleid=5191&cntnt01showtemplate=false&cntnt01lang=fr_FR&cntnt01returnid=54
– Telemann, Flavius Bertaridus / Grimoaldo, CD Harmonia Mundi:
direttore Alessandro De Marchi, orchestra Academia Montis Regalis:
“L’altro elemento di spicco è il Grimoaldo di Antonio Abete, esemplare come sempre in fatto di proprietà stilistica e fantasia d’accento.”
Classic Voice Settembre 2012
– Madrid, Teatro Real, L’Incoronazione di Poppea – Seneca, William Christie, Pier Luigi Pizzi:
“In a generally splendid cast…Antonio Abete deployed his sonorous, virile bass to create a splendid version of Seneca, the pompous philosopher who ends up achieving supreme dignity through a brave death.” Opera News Magazine, Roberto Herrscher . http://www.operanews.com/Opera_News_Magazine/2010/9/Review/MADRID__L_Incoronazine_di_Poppea.html
Potsdam, Musikfestspiele Sanssouci, Mozart’s Harem, Arie per basso e soprano, “On the road to Mozart’s Harem opera’s van Hasse, Gluck, Haydn & Sussmayer”, B’rock Belgian Baroque Orchestra Ghent:
“Il cantante Antonio Abete ha presentato queste arie buffe con umorismo eccellente. La sua voce di basso, piena e corposa, un avvenimento pieno di forza tutte le volte che è entrato in scena, un canto che accarezza le orecchie.”Der Tagesspiegel & Potsdamer Neuste Nachrichten, Dirk Becker, 20 Agosto 2010 http://www.b-rock.org/pers.php?yId=2010&pId=70
Cleveland, The Cleveland Orchestra, Così fan tutte – Don Alfonso, Zurich Opera production, conductor Franz Welser-Möst :
“As the catalyst Don Alfonso, Antonio Abete makes the ideal bete-noire, a thoroughly jaded jerk. But behind his dark glasses, the outward symbol of his philosophical blindness, lies a colorful, penetrating bass-baritone.” The Plain Dealer, Thursday, March 4, 2010 By Zachary Lewis Link to this article: http://www.cleveland.com/musicdance/index.ssf/2010/03/post_34.html
“The philosopher Don Alfonso (otherwise known as a rabble-rouser) wonderfully enacted by bass-baritone Antonio Abete” Cool Cleveland.”
USA http://www.dailyclassicalmusic.com/
“The performances are all fine, some are superb. Baritone Furio Zanasi is brilliant as Ulisse, his seemingly effortless singing oozing style – and, as an actor, his silent presence sometimes dominates the stage.”
Monteverdi celebration Trilogy led by Sir John Eliot Gardiner with the Monteverdi Choir and the English Baroque soloists.
https://playstosee.com/il-ritorno-dulisse-patria/
SCHUBERT, Die Winterreise
baritono Furio Zanasi pianoforte Massimo Viazzo
Locarno, Elisarion
“….il baritono Furio Zanasi ha mostrato come nei Lieder bisogna anche saper « dire » il testo… La voce era lı`, davanti a tutti, in tutta la sua quieta bellezza. Zanasi ha fatto emergere la malinconia segreta e dolce di Schubert, senza mai arrivare a punte di lancinante dolore. Piuttosto cercava una dimensione evocativa, evidente gia` nel primo brano del ciclo, « Gute Nacht », attaccato a un tempo lentissimo….Sommo interprete di un repertorio in cui pulizia dell’emissione e controllo della dizione sono fondamentali, Zanasi e` riuscito a dare un’immagine convincente di Schubert anche partendo da una prospettiva diversa dalla consueta. Elegante, misurato nel timbro e nel fraseggio, con la voce sempre a fuoco anche nei pianissimi, leggero (esemplare « Ta¨uschung ») senza mai scivolare nella banalita` . Eppure espressivo, profondamente vero. Zanasi era pudico anche nel dolore. Il disperato e a tratti allucinato viaggio di Schubert verso il nulla veniva illuminato da una luce tutta interiore. La lettura di Zanasi passava attraverso un dialogo intenso con il pianoforte, ben lontano dal limitarsi ad accompagnare…abbiamo ascoltato uno Schubert di rara eleganza. Eleganza dell’espressione e non solo della superficie.” Musica, Aprile 2012, di Luca Segalla.
Milano, Teatro alla Scala, Il Ritorno di Ulisse in patria – Ulisse, Rinaldo Alessandrini, Robert Wilson:
”Ulisse” dalle voci ideali“…è una signora esecuzione, grazie anche a un cast di voci semplicemente ideali…di totale affidabilità stilistica ed espressiva, a cominciare dalla strepitosa Penelope di Sara Mingardo e dall’Ulisse sempre toccante di Furio Zanasi, una roccia in questo repertorio, capace come pochi di passare dal tono “alto” a quello basso.” Corriere della Sera, 21 settembre 2011, di Enrico Girardi.
“E’ tuttavia l’attenzione al fraseggio dei protagonisti a convincere maggiormente… umanissimo l’Ulisse di Furio Zanasi.” La Provincia di Como, di Giancarlo Arnaboldi, 23 settembre 2011
“….una compagnia di canto eccellente, scelta con criteri ideali. Tutti sono bravissimi nel far comprendere il senso del “recitar cantando” monteverdiano. Citiamo almeno ..Furio Zanasi, uno straordinario Ulisse….e Mirko Guadagnini (Eurimaco).” L’Unità, Paolo Petazzi, 21 settembre 2011
“Grazie anche al merito forse maggiore di Alessandrini: quello di un’accuratissima scelta delle voci in base alla loro capacità d’esplorare ogni possibilità della parola, cui l’essere di madrelingua dona il plusvalore decisivo. I quindici interpreti formano…il cast forse migliore mai messo assieme per quest’opera. Furio Zanasi è da anni l’Ulisse per antonomasia: timbro sempre bello, linea morbida e musicalissima, fraseggio dagli infiniti chiaroscuri, ha superato se stesso.” Il Giorno, di Elvio Giudici, 22 settembre 2011
“….componenti importanti: ..un cast di cantanti e specialisti della lirica seicentesca.. Ottime prove … come l’Ulisse mutevole e carismatico di Furio Zanasi…” L’Eco di Bergamo, di Bernardino Zappa, 21 settembre 2011
Milano, Teatro alla Scala, L’Orfeo, Rinaldo Alessandrini, Robert Wilson:
“…quando nei panni di Apollo (un Apollo cantato da manuale, tra l’altro) c’era Furio Zanasi, l’Orfeo di riferimento di questi anni, conoscitore come pochi dell’arte di far sgorgare musicalità e poesia dalla parola cantata. E il confronto tra i due nel finale dell’opera è apparso impietoso. En attendant Ulisse…” “Una voce poco fa – opera – musica, 7 ottobre 2009, Massimo Viazzo
http://unavocepocofa915.blogspot.com/2009/10/lorfeo-teatro-alla-scala_06.html
Oslo Opera, L’Orfeo – Orfeo, direttore Rinaldo Alessandrini:
“… Furio Zanasi, who has a considerably longer experience than the other singers, mastered the different song techniques that Alessandrini led up to, both insistingly and virtuously. He made the varied recitative “Possente spirito” in the middle of Act III into the highlight of the opera as should be, in spite of the failing direction.” Arnfinn Rygg-Bø, Stavanger Aftenblad, 2 giugno 2008
“ (…) Furio Zanasi as Orfeo showed a voice of exceptional flexibility to interpret moods … with his vibrato.” Magnus Andersson, Morgenbladet, 6 giugno 2008
“The orchestra is beautifully formed by Rinaldo Alessandrini, Furio Zanasi in the role as Orfeo is magnificent, with an impressive range of expression. (…) Orfeo sings Karon asleep, and succeeds in freeing Eurydice from the kingdom of death only to lose her once again. Here Orfeo appears as the desperate man that he is, and his credibility carries a lot of the performance’s whole.”Tori Skrede, VG, 31 maggio 2008
“The Italian baryton Furio Zanasi did a great job as a warm and technically brilliant Orfeo. To govern the 1600s’ techniques does not longer mean an objective, ascetic style, but is combined with a rich expression.” Torkil Baden, NRK, 30 maggio 2008
“… Also Orfeo, Furio Zanasi who Alessandrini has brought with him from the new CD – by far the best on the market – redeems.” Ståle Wikshåland, Dagbladet, 2 giugno 2008
“Magical” is a cliché. But this is magical…And in some amazing performances on stage. Firstly Furio Zanasi, who with a clear and yet not intrusive voice leads Orfeo to port, through two full hours. Talking of marathon. He is the star.” Olav Egil Aune, Vårt Land, 30 maggio 2008
– Milano, Stagione Sinfonica 2014 Orchestra La Verdi, War Requiem di B.Britten, op. 66 per soli, coro, coro di voci bianche e orchestra, Direttore Zhang Xian:
“un eccellente Mirko Guadagnini”, la Repubblica, Angelo Foletto, 30 marzo 2014.
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, L’Affare Makropulos / Janek, direttore Zubin Mehta, regia di William Friedkin:
“una nota di merito allo Janek di Mirko Guadagnini e alla Kristina di Jolana Fogosova che si distinguono per un’interpretazione particolarmente affiatata ed emissioni vocali molto apprezzabili.” www.gbopera.it/
“..si muovono con disinvoltura scenica e adeguatezza di mezzi vocali gli altri personaggi..il partecipe Janek di Mirko Guadagnini.” Corriere Fiorentino, di Francesco Ermini Polacci 27/10/11
“….a result that would have not been possible without an adequate cast…
Mirko Guadagnini as a fragile yet strong-voiced Janek.” 29/10/11
www.opera-britannia.com “Mirko Guadagnini un fragile Janek ma dalla voce potente”
“la compagnia scritturata si è mostrata estremamente valida ed omogenea….Molto efficaci nei loro ruoli… lo Janek di Mirko Guadagnini.”Davide Cornacchione 30/10/11
“La compagnia di canto si è rivelata altrettanto valida….in linea con il valore dello spettacolo…..(Mirko Guadagnini/Janek. “di Claudio Listanti www.voceditalia.it
“Ben delineati sul piano musicale e drammatico anche i personaggi realizzati da…. Mirko Guadagnini (Janek). “ www.gonews.it 17/11/11
Teatro alla Scala, Il ritorno di Ulisse in patria, direttore Rinaldo Alessandrini, regia di Robert Wilson:
””Ulisse” dalle voci ideali…è una signora esecuzione, grazie anche a un cast di voci semplicemente ideali…di totale affidabilità stilistica ed espressiva “..
Corriere della Sera, 21 settembre 2011, di Enrico Girardi.
“….una compagnia di canto eccellente, scelta con criteri ideali. Tutti sono bravissimi nel far comprendere il senso del “recitar cantando” monteverdiano. Citiamo almeno ..Furio Zanasi, uno straordinario Ulisse….e Mirko Guadagnini (Eurimaco).”
L’Unità, Paolo Petazzi, 21 settembre 2011
“..Grazie anche al merito forse maggiore di Alessandrini: quello di un’accuratissima scelta delle voci in base alla loro capacità d’esplorare ogni possibilità della parola, cui l’essere di madrelingua dona il plusvalore decisivo…la personificazione della sensualità gioiosamente sfrenata della coppia Melanto-Eurimaco trova in Monica Bacelli e Mirko Guadagnini realizzazione perfetta, al pari della calda umanità espressa dall’Eumete di Luca Dordolo….”
Il Giorno, di Elvio Giudici, 22 settembre 2011
“….componenti importanti: ..un cast di cantanti e specialisti della lirica seicentesca, con star come Monica Bacelli o Mirko Guadagnini…Superbo è stato il breve duetto d’amore e tenere speranze tra Melanto ed Eurimaco realizzati da Monica Bacelli e Mirko Guadagnini. Ottime prove …arrivate da tutti gli altri, come l’Ulisse mutevole e carismatico di Furio Zanasi…”
L’Eco di Bergamo, di Bernardino Zappa, 21 settembre 2011